
Dott. Vito Palumbo
Fisioterapista
Sono nato ad Avellino il 24 luglio 1980, vivo a Campagna. Da sempre in casa si è respirato l’amore per il calcio; mio padre era un calciatore ed io amavo giocare, ma da ragazzo m’infortunai al ginocchio e dovetti seguire un percorso riabilitativo. L’interazione con i fisioterapisti del centro in cui ero seguito ed il sollievo provato nel riprendere il controllo della mia articolazione, mi hanno permesso di apprezzare il lavoro fisioterapico e di rendermi conto che nella vita avrei voluto portare sollievo agli altri.
Dopo aver conseguito il diploma magistrale nel 1998/1999, mi sono iscritto alla Seconda Università di Napoli al corso di Laurea in Fisioterapia della facoltà di Medicina e Chirurgia, ho svolto il tirocinio presso l’Ospedale Ruggi D’Aragona e nell’anno accademico 2004/2005 mi sono laureato con la tesi “La Pubalgia traumatica nello sportivo”.
Da allora cerco di specializzarmi nella terapia manuale, sia posturale che manipolativa. I corsi che ho seguito, infatti, sono svariati e toccano vari temi come la rieducazione posturale globale (RPG), la terapia manipolativa ortopedica (OMT) ed il controllo muscolare.
L’amore per il calcio mi ha portato ad approfondire le mie conoscenze nell’ambito della fisioterapia sportiva e mi è stata data la possibilità di lavorare come fisioterapista per la società calcistica Salernitana Sport, prima, e Salernitana Calcio poi.
Questa esperienza mi ha permesso di essere formato per il trattamento delle problematiche ed i dolori dello sportivo, agonista e non; possiedo quindi una certa esperienza nelle diverse patologie sportive.
Ho collaborato con numerosi centri di fisioterapia, con il Centro San Luca a Battipaglia e con il Centro Te.Ri. di Cava de Tirreni.
Le mie esperienze lavorative in questi centri si sono maggiormente incentrate sulla presa in carico e sul trattamento del paziente con problematiche ortopediche, muscolo scheletriche, neurologiche e posturali. Tuttavia grazie alle diverse tipologie di strutture sanitarie, ho accumulato una buona esperienza anche negli altri campi della riabilitazione.
Dopo vari anni di lavoro in strutture private ho deciso di essere indipendente dalle regole di mercato e fare quello che è più giusto per il paziente.
Vengono riportati qui di seguito i corsi e i convegni di maggior importanza, quelli che hanno segnato maggiormente il mio modo di lavorare.
Corsi di Formazione, Seminari, Congressi:
• Anno 2017: Valutazione e Trattamento dei disordini posturali con il Metodo Mezieres – Napoli
• Anno 2014: Corso Teorico-Pratico di terapia manuale, 3° modulo. Accreditato E.C.M.
• Anno 2013: Corso Teorico-Pratico di terapia manuale, 2° modulo. Accreditato E.C.M.
• Anno 2012: Corso Teorico-Pratico di terapia manuale, 1° modulo. Accreditato E.C.M.
• Anno 2011: Corso di “Kinesio-Taping (bendaggio neuromuscolare) associato all’utilizzo di elettromedicali”. Accreditato E.C.M.
• Novembre 2010: Seminario “La dislessia: dall’inquadramento clinico all’approccio riabilitativo”
• Ottobre/Novembre 2010: Corso di “Linfodrenaggio manuale nella riabilitazione ortopedica”. Accreditato E.C.M.
• Ottobre 2010: Corso di “Tecnologie biomediche in riabilitazione: la termoterapia a radio frequenza o diatermia”. Accreditato E.C.M.
• Settembre/Ottobre 2010: Seminario di Posturologia. Accreditato E.C.M.
• Maggio 2010: Corso di “Management dell’atleta infortunato: dal trauma alla ripresa”. Accreditato E.C.M.
• Marzo 2010: Seminario “Recenti acquisizioni in tema di tecnologia protesica e riabilitativa dell’amputato”.
• Marzo 2010: Evento formativo “I traumi da Sport: dalla chirurgia alla riabilitazione”. Accreditato E.C.M.
• Settembre 2009: Partecipazione al convegno “La giornata dell’artroscopia”.
• Maggio/giugno 2008: Corso di formazione “Le lesioni della cuffia”. Accreditato E.C.M.
• Ottobre/Novembre 2006: Corso di formazione “I disturbi dell’equilibrio: approccio terapeutico e riabilitativo”. Accreditato E.C.M.
• Giugno 2005: Giornata di studio “La lombalgia”.
• Ottobre 2004: Seminario “Dall’osservazione all’esercizio nelle distorsioni di ginocchio e caviglia del paziente sportivo”.
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